a proposito delle attività di ristorazione che chiudono - 21/12/2017

A proposito di locali pubblici che chiudono dopo poco tempo dall'inizio dell'attività. La fipe confcommercio ha pubblicato alcuni mesi fà una statistica che riguarda la vita media di un pubblico esercizio. Questi dati affermano che su 5 bar/ristoranti/pub che aprono 3 chiudono dopo un paio di anni. Perché, quali sono le cause di ciò? Mi sono posto la domanda e alla luce della mia esperienza maturata nei vari ambiti della Ristorazione - come tecnico, come imprenditore e come docente della materia - mi sono dato una risposta.
L'Italia vanta una grande ricchezza nel campo agroalimentare e gastronomico e per riflesso tutti o quasi, in caso di bisogno siamo in grado di sapere cucinare qualcosa sia per sopravvivere che per diletto assieme a degli amici. Ora In questo periodo di lunga crisi economica che ha attraversato e sta ancora attraversando ll nostro paese le persone più colpite da questo disastro sono stati i giovani, con punte alte di disoccupazione questi sono ragazzi con un'età media dai 18 a 40 anni, buona parte di questi sono diplomati e/o laureati e a carico delle loro famiglie.
Alcuni di questi non trovando sbocchi nel mondo del lavoro dipendente , hanno creduto e credono di risolvere il loro problema improvvisandosi imprenditori , aprendo delle attività di ristorazione che loro ritengono di facile gestione.
Chi ha dimestichezza con il mondo della ristorazione sà che gli analisti finanziari considerano queste attività come impresa ad alto rischio ,per due ragioni fondamentali:1)la realizzazione di un punto di ristoro , sia esso ristorante,pub, pizzeria etc .comporta quasi sempre grandi investimenti finanziari iniziali,2) i ricavi delle attività sono sempre incerti con grande rischi per il capitale investito,Altri aspetti riguardano: la peculiarità del lavoro che richiede competenze nei vari reparti di trasformazione(cucina, pasticceria,rosticceria, sala/bar.) acquisti, direzione Food & Beverage , di marketing & PR per il posizionamento sul mercato ed il reclutamento della clientela poi, i rapporti con consulenti vari per il disbrigo delle pratiche ordinarie della burocrazia, del sistema tributario,sanitario, del lavoro. ect.etc.
Confrontarsi con questa realtà , ci si rende conto che per gestire un'attività non basta sapere fare bene "il cibo della nonna"ma sono necessarie competenze e formazione manageriale. La mancanza di queste doti portano al risultato dei dati statistici di cui sopra.
Per chi ha investito nell'attività diventa un dramma , se è fortunato riesce a vendere l'attività. perdendo buona parte degli investimenti, i meno fortunati falliscono. 
Quali possono essere le soluzioni per dare le competenze necessarie per chi vuole intraprendere in questa attività? Istituire dei percorsi formativi adeguati del Management del food & Beverage.
Di questi argomenti e di tutto ciò che concorre al buon funzionamento di un'impresa di ristorazione avremmo modo di parlarne in seguito 
A presto!
Nino Massaro
Resp. della formazione di Ristorando sas

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